
Mi sono prosciugata,
disidratata,
rinsecchita
un deserto sconfinato
impercorribile
La pelle è secca, l’anima pure
Si sgretola per un solo sospiro
diventa polvere e svanisce nell’aria
come fumo,
come il niente di un pensiero inespresso,
doloroso
Ogni cosa si frantuma
grosse scaglie lucenti,
pelle di serpente che forse muta
o forse si autoproclama re del nulla
Ali impalpabili di farfalla
col cuore dolente
il corpo pesante di chi non può più camminare
e si trascina per inerzia
È arsa ogni parte di me,
non più bruciata, non un tizzone ardente
ma carbone, forse un diamante in pectore
Ma io non credo
Giuliana Campisi